Museo di Scienze Naturali

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Il Museo di Scienze Naturali, che già aveva mosso i suoi primi passi nel 1997 in occasione della mostra che celebrava l'ottavo secolo dalla morte dell'imperatore Enrico Sesto di Svevia, ufficialmente nasce nel 2002 e viene intitolato al naturalista paleontologo messinese Giuseppe Seguenza (Messina 1833 - Messina 1889).

Esso espone reperti di varia provenienza: minerali peloritani, siciliani, italiani ed esteri, e attrezzature metalliche risalenti allo stabilimento minerario dell'Azienda Mineraria Siciliana (AMS), che sorse negli anni Cinquanta nel Comune di Nizza di Sicilia per estrarre Blenda e Galena dalle miniere di Tripi (Alì) e di Vacco e Migliuso (Fiumedinisi), e che lavorò con scarsa fortuna fino al gennaio del 1961 e fallì per il crollo delle quotazioni mondiali del piombo e dello zinco, secondario alla crisi del Canale di Suez.

Interessanti sono la sua collezione di zolfi, celestine e aragoniti siciliane, l'allume della vicina Roccalumera, la pirrotina di Fiumedinisi, con inclusioni piritiche, il marmor porphyriticum di contrada Migliuso, l’oro della miniera di contrada Volpone.

Il Museo espone inoltre reperti paleontologici di diversa provenienza, molti dei quali sono siciliani, come i pesci fossili di Piazza Armerina e i Gryphus minor di Fiumedinisi. Fanno parte di esso le attrezzature metalliche ricavate dalla demolizione dell'ex-stabilimento minerario, oggi esposte attorno all'Auditorium comunale, sorto nel 1995 nello stesso sito, e inoltre le miniere di contrada Volpone, di taglio sassone, di Pangaddu e di Buticari.

In atto è ospitato nei locali della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Nizza di Sicilia, che rappresenta il polo culturale di questa comunità in quanto è anche contenitore d'arte e della biblioteca comunale "Corrado Cagli".