Torre Favara o Marco Si trova ad est del torrente Favara.
È una Torre che nella sua struttura di base si mantiene intatta, ha caratteristiche, in parte, delle torri di tonnara, ed in parte delle Torri di Galera.
In essa si può osservare il piano superiore sottolineato da un cordolo esterno e distinto dal basamento entro cui era la cisterna. La sua forma è quadrangolare con gli spigoli di pietra squadrata ed i muri, di pietrame informe, non sono ricoperti da intonaco.
Contrariamente allo stile torrario, ha la porta di ingresso a nord, mentre le aperture, oggi murate sono nello stile delle torri e quindi aperte per guardare verso il mare.
Dalle caditoie, oggi murate, sporgono grosse lastre di pietra su cui dovevano esserci le torrettine per il servizio di vigilanza. La torre è detta Marco dal nome di un'antica famiglia del luogo.
Una leggenda racconta che Giovanni Vincenzo Marco sposò Maria Calderone da cui ebbe quattro figli, una loro figlia, Laura, nel 1619 fu presa dai turchi per far parte dell'harem del re di Tunisi con il nome di Gelsomina.
Questa entrò nelle grazie del re, tanto da diventare la preferita, per cui un suo fratello, Girolamo, in diversi viaggi a Tunisi, riuscì a trasportare in San Marco ingenti tesori che nascondeva nella pancia di tonni o altri pesci.