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VISITARE MONFORTE

"La Chiesa Madre" in Piazza IV Novembre, l'opera più importante da visitare, è dedicata al Santo patrono, San Giorgio; presente all'inizio del XIV secolo, ma modificata diverse volte, conserva un ricco portale tardogotico del 1550 (ingresso sulla facciata laterale sinistra).
Il suo interno e' grandioso, a croce latina, a tre navate divise da pilastri. Nella navata di destra, al terzo altare, possiamo ammirare la statua della "Madonna della Consolazione" attribuibile alla scuola del Gagini (XVI secolo). Nel Transetto, a destra, possiamo ammiralo "Sposalizio mistico di Santa Rosa" (1705) del pittore messinese Antonio Filocamo.
Nell'abside,a destra, troviamo la "Cappella del SS. Sacramento" del 1596. La progettazione dell'opera è stata di recente attribuita a Giacomo Del Duca, scultore e architetto, uno dei più brillanti allievi di Michelangelo. In alto spicca il polittico di Antonello de Saliba, nipote di Antonello da Messina dipinto nel 1530: raffigura la Madonna con Bambino, Cristo Risorto e Santi tra cui il patrono San Giorgio e la compatrona S. Agata. Dietro l'altare maggiore abbiamo "Coro e Cantoria", solenne opera artigianale in noce della fine del secolo XVI e, sotto un grande baldacchino in stile barocco tra due colonne tortili, "Madonna della Lettera" attribuita a Carlo Maratta (1625-1713). Nell'abside, a sinistra, troviamo la "Cappella di San Giorgio" con statua del Santo e tombe dei Moncada ultimi signori del Paese.
Sempre nel transetto, all'altare a sinistra si può ammirare la "Madonna della Candelora" attribuibile alla scuola del Gagini (XVI secolo). Accanto, a destra, "San Giorgio e il drago" del pittore di Onofrio Gabrielli (1619-1706), dipinto commissionato da nobili monfortesi i cui stemmi sono evidenti in basso a destra.

Sulla destra della Chiesa Madre sorge "l'Oratorio del SS. Sacramento", graziosa ed interessante chiesetta a pianta ottagonale del 1648; conserva pregevoli stucchi.

Proseguendo sulla stessa strada si arriva al Belvedere del Piano Rosario, uno dei punti panoramici del Paese dove è posto il Monumento ai caduti.

Molto interessante è il Quartiere Arabo adiacente a Piazza IV novembre che presenta ancora oggi caratteri riconducibili a modelli di architettura islamica costituendo una struttura compatta ed autonoma, all'occorrenza facilmente isolabile e difendibile con la chiusura di accessi costituiti da tratti di strada coperta.

Dalla Piazza, a sinistra della Chiesa Madre, prendendo via Umberto I, è possibile visitare la "Chiesa di Gesù e Maria" sede dell'omonima confraternita fondata nel 1622. Al suo interno vi sono conservati "Il trionfo della Croce", dipinto con cui il pittore Gaspare Camarda tradusse per la prima volta nel 1629 una visione di padre Angelo Fermo, fondatore delle Congregazioni di Gesù, e una tela raffigurante "Santa Chiara" (1629) dello stesso autore.

Segue, lungo la stessa via, la terrazza di Portaterra da cui si gode, quando la visibilità è buona, una bella vista del paese, del golfo di Milazzo e delle Eolie ; è possibile anche osservare, in basso a sinistra, gli antichi ruderi gotici della "Chiesa di San Michele Arcangelo" risalente al 1200.

Proseguendo lungo via Umberto I si passa sotto l'arco della Porta della Terra, porta della città del XIV; quindi, prendendo a sinistra via Garibaldi, si incontra la "Chiesa di Sant'Agata", dedicata alla Santa catanese compatrona di Monforte; accanto sorge un campanile di epoca normanna, purtroppo rimaneggiato. Riprendendo via Umberto I è possibile visitare la "Chiesa del Carmine" che era collegata ad un convento di monaci carmelitani (eretto nel 1547).

Dalla Piazza IV novembre percorrendo via Vittorio Emanuele III si possono vedere sulla sinistra i ruderi della maestosa "Chiesa della Trinità" (1666) e, più in alto, "il Convento" e la "Chiesa di San Francesco di Paola" (prima metà del '600), imponente complesso monastico oggi di proprietà del Comune. Nella chiesa è conservato il quadro "San Francesco di Paola" circondato da Angeli di Antonio Gabrielli (1619-1706).

Proseguendo si giunge al piano S. Maria dove, a sinistra, si vede la "Chiesa di S. Atanasio" (XVI secolo).

Prendendo via Vitagliano si giunge, quasi all'estremità del paese, alla "Chiesa di S. Antonio" (XVII secolo), cuore dell'omonimo quartiere.


ESCURSIONI CONSIGLIATE

E' consigliata la salita sulla cima del colle dove si trova una "Chiesetta della Madonna Immacolata" il cui culto è molto antico e molto vivo.

In cima al colle rimangono pochi ma evidenti resti di un Castello che testimoniano che Monforte (il nome stesso lo rivela) ebbe nel medioevo una rilevante funzione militare grazie alla sua posizione e alla difese naturali.

La cima del colle costituisce, assieme al Balcone di Portaterra e al Belvedere di Piano Rosario, uno dei punti panoramici del paese: si gode una bella vista sia del paese sia del golfo di Milazzo e dei monti Peloritani.

Se si prende un sentiero (a sinistra, salendo) all'altezza della prima Stazione della Via Crucis, è possibile visitare un Santuario rupestre utilizzato dai monaci bizantini che conserva ancora alcune significative caratteristiche di luogo di culto.

A poca distanza da Pellegrino, frazione montana di Monforte San Giorgio, è possibile visitare la "Chiesa della Madonna di Crispino" (fondata nel XVI secolo assieme all'annesso monastero).
Il santuario, noto in tutta la provincia, conserva una "Madonna con Bambino", uno dei migliori lavori dello scultore Antonello Gagini (1507). Nel Santuario è pure custodita una teca in cui la tradizione vuole sia contenuto un "Capello della Madonna".

La frazione Marina di Monforte San Giorgio, posta lungo la strada nazionale che collega Messina a Palermo, è dotata di una spiaggia che è potenziale richiamo per il turismo balneare. La piazza è il punto di ritrovo per gli abitanti di Monforte Marina. Ogni anno, la terza settimana di Luglio, si svolge la festa in onore del Sacro Cuore di Gesù. Nel mese di Novembre ha luogo la sagra del vino novello con salsicciata.