I Monumenti

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Finestra Bifora del XV sec. ubicata lungo la via Don Gusmano.

Quartiere Motta, nucleo d impronta medievale più antico del paese, il cui intreccio di vie richiama i quartieri arabi.

Sotto il promontorio roccioso sul quale si erge la Torre del Castel Turio, si trova la monumentale Fontana Abate, costruita dai Turiani, adornata di stemmi, pinnacoli e volute inpietra, dalla quale fuoriescono sette cannoli di acqua freschissima che si versano in una lunga vasca. Nella parete della Fontana si notano tre iscrizioni latine e lo stemma della città: un’aquila coronata ad ali spiegate scolpita in pietra. Accanto alla Fontana si trova una vaschetta con altri due getti d’acqua e nelle vicinanze sorge un grande lavatoio con ampia tettoia comprendente 24 vaschette con altrettanti getti d’acqua, ove le donne lavavano i panni. Sul vicino torrente Stidda si susseguono i mulini ad acqua, uno dei quali perfettamente integro.

Presso il Quartiere Calvario, durante la settimana Santa, si svolgono parte delle funzioni Pasquali.

In località Grazia, ai piedi di un eccezionale costone roccioso, sorge l’omonima, piccola Chiesa costruita in segno di ringraziamento dopo l’epidemia pestilenziale del 1525 dalla quale Alcara rimase indenne,

Eremo d S.Nicolò Politi costruito verso la fine del XII sec., nel cui interno vi è racchiusa la piccola grotta dove, per trentatre anni, dimorò il Santo eremita e fu rinvenuto esanime. Il luogo è meta di un considerevole turismo religioso.

Si segnalano, inoltre, numerosi palazzetti antichi tra cui il palazzo Mileti in via Garibaldi, 2, il palazzo Ridolfo in via della Rinascita, 2 palazzo Bontempo in via Donadei, 19, la casa di Natale Donadei, medico ed illustre poeta vissuto nel XVI sec. in via SS. Annunziata, 39.

La Grotta del Lauro costituisce una delle meraviglie naturali del territorio di Alcara Li Fusi e dei Nebrodi. Ubicata in un luogo di particolare richiamo, a 1068 mt di altitudine nel contesto dell’imponente massiccio roccioso calcareo-dolomitico del Crasto, costituisce la principale e più interessante fra le cavità carsiche che si aprono numerose soprattutto nel versante occidentale delle Rocche del Crasto. Con il suo interno, in parte inesplorato, offre un suggestivo spettacolo composto da innunerevoli, grandi stalattiti, stalagmiti, colonne dalle forme più svariate, nonchè concrezioni mammillari formate da spessi strati di calcite che custodiscono una parte interna trasparente. Oltre all’aspetto geo-speleologico riveste grandissima importanza anche la presenza di due specie di troglobie, l’Entotalassinum Nebrodium ed il Beroniscus Marcelli, esemplari di invertebrati miriapodi di alto interesse biologico, costituenti un endenismo tipico ed unico di questa grotta. Dal punto di vista archeologico, la Grotta del Lauro ha fornito non poche testimonianze delle diverse culture e civiltà sopravvissute e succedutesi nel corso dei secoli. Con le sue cavità e ripari densi di resti e tracce del paesaggio dell’evoluzione dell’uomo ha permesso agli studiosi, mediante il rinnovamento di materiali da deposito risalenti al Neolitico ed alla prima età dei metalli, di tracciare un panorama di grandissimo interesse scientifico.

Sulle spettacolari pareti lisce che fanno da cornice alla Grotta del Lauro, trova il suo habitat naturale l’aquila reale, simblo della cittadina, rispettata ed amata dalla comunità alcarese anche per la sua connessione con la storia di S.Nicolò Politi.

L’antico villaggio pastorale “Stidda“, edificato nei pressi dell’ononimo torrente, si rivela un importante sito etno-antropologico sia per il aese di Alcara Li Fusi, che per il Parco dei Nebrodi. L’arcaico agglomerato rurale è costituito da capanni in pietra a secco con coperture in tegole o frasche, affiancati da recinti per il ricovero del bestiame che richiamano gli antichi insediamenti preistorici i quali, un tempo, punteggiavano numerose le montagne, offrendo riparo ai pastori ed alle loro greggi e mandrie.

Le Rocche del Crasto sono una formazione rocciosa di grande bellezza dell’era mesozoica, costituite da rocce cristalline grigie e lucenti e da calcari dolomitici. A ridosso delle Rocche si trova ubicata l’Area dei Grifoni, la quale, oltre ad ospitare le voliere di acclimatamento per i Grifoni che faranno parte del progetto di reintroduzione attuato dal Parco dei Nebrodi, costituisce un’importantissimo punto di osservazione per quelli già liberati.

Sull’omonimo monte, secondo le affermazioni di autorevoli storici (Fazello, Gaetani, Scinà, Flaccomo), sorgeva l’antichissima città Sicana di Krastos, come testimoniano resti e manufatti. Nella città di Krastos ebbe i natali il poeta greco Epicarmo, inventore della Commedia.

Immerso in un insolito ed incantevole scenario evocante paesaggi alpini, il lago artificiale Maullazzo, sito a 1450 mt di altitudine sulle pendici nord-occidentali del monte Soro (1848 mt, la cima più alta dei Nebrodi), con la sua estensione di circa cinque ettari, costituisce un sito straordinario dal punto di vista naturalistico e paesaggistico. lo specchio d’acqua è ubicato al centro della superba faggeta Sollazzo Verde, ricadente nel territorio di Alcara Li Fusi. L’area del lago Maullazzo permette l’incontro di vari ambienti di notevole interesse naturalistico sia faunistico che floristico come la presenza nel sottobosco di splendid esemplari di agrifoglio nonchè d zone umide di particolare interesse scientifico.