La Storia

STORIA DEL COMUNE DI LENI
Il nome Leni deriva molto probabilmente da una parola greca connessa con la produzione del vino (nella Grecia antica erano chiamate lenai le adoratrici del dio del vino Dioniso): verità o leggenda, un grappolo d’uva è presente oggi nel simbolo del Comune. A Leni- uno dei tre Comuni dell’Isola di Salina- è stata ritrovata una capanna del neolitico, l’unica di quel periodo scoperta in Sicilia, che attesta la millenaria presenza umana nell’isola. Tutto ciò va sicuramente ricollegato ai dati salienti della sua antichissima storia che può essere in parte rivissuta visitando il piccolo antiquarium sito nella frazione di Rinella, dove sono esposti i reperti archeologici rinvenuti nel territorio comunale. Una passeggiata nell’area archeologica ove è stata rinvenuta la capanna neolitica, posta ai piedi dei due coni vulcanici che caratterizzano l’Isola di Salina, nel versante sud-ovest, consente di ammirare le particolari bellezze naturalistiche e paesaggistiche e di percepire gli echi che ci legano al passato, aprendo degli scenari di particolare suggestione che si possono ammirare all’interno del parco geomarino di Punta Megna. Dal punto di vista storico, invece, il paese di Leni fu un tempo territorio feudale. Più recentemente, fino al 1909, è stata una frazione del Comune di Santa Marina Salina, poi divenne comune autonomo. L’economia attuale si basa sull’agricoltura, olive vino e capperi prevalentemente, artigianato, pesca e turismo, soprattutto nella frazione di Rinella con la famosa spiaggia di sabbia nera e le grotte rese celebri nel film “Vulcano” del 1949 con l’attrice Anna Magnani. Il Comune vanta una qualificata produzione di prodotti tipici tradizionali ed in particolar modo del rinomato vino liquoroso Malvasia e capperi. Negli ultimi decenni l’agricoltura ha avuto un nuovo impulso con la realizzazione di moderne cantine, che si consiglia di visitare e il collegamento della produzione dei capperi con la gastronomia isolana. L’attività agricola caratterizza i giorni, i mesi e le stagioni di questo territorio e testimonia la ricchezza di una comunità che, dell’essenziale e della capacità di adattamento, ne ha fatto vera e autentica dimensione culturale. La cucina locale è una miscela di sapori dove il mare, la montagna e la fertilità dei terreni s’incontrano in un’armonia di gusti indimenticabili. Tra i siti di particolare rilievo turistico del comune si ritiene opportuno richiamare la baia di Rinella con le caratteristiche grotte già menzionate, la Riserva Naturale Orientata di Monte fossa delle Felci e Monte Porri il Santuario della Madonna del Terzito in località Valdichiesa luogo di culto mariano da oltre un millennio, l’area archeologica di Rinicedda, l’antiquarium e il Parco geomarino di Punta Megna ove è stato realizzato un teatro all’aperto per le rappresentazioni teatrali. Varie sono le manifestazioni tradizionali, quali la “Tavuliata di S. Giuseppe” del primo maggio, la “Giornata enogastronomica” nella prima domenica di ottobre, la “Festa del Pane e dell’Olio” di Novembre la “Festa della Montagna” in primavera ed autunno, e la “Sagra della Lampuga” alla fine di settembre. Si tratta di appuntamenti dove la valorizzazione dei prodotti enogastronomici assume particolare importanza.

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