Itinerari turistici

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Cartina delle escursioni e dei servizi Anello del Nisi

Itinerari del Comune di Alì Terme

In Alì Terme il patrimonio archeologico è molto esiguo, in quanto la formazione del Comune risale ad epoca recente. Eppure Padre Serafino nel suo manoscritto “La Storia della terra di Alì”, narra che nella Pianura di Mollerino furono trovati i resti di un’antica abitazione: un pavimento fatto a mosaico, mattoni antichi, resti di ossa umane, gallerie sotterranee, monete, lampade di terracotta ed altro. Questi resti, che probabilmente risalgono al 638 a.C., oggi si ignora dove si trovino. Sempre a detta di Padre Serafino, anche nei vicini promontori di Agresti e Impromile vi erano dei resti di fortezze costruite per difendere la vicina colonia.

Invece, ciò che rimane del patrimonio archeologico di Alì Terme è l’antica Torre Medievale, chiamata da alcuni Saracena. Situata quasi a picco nel capo di Alì, sul lato nord, la Torre, dalla struttura circolare, fu costruita nel Medioevo, intorno al 1600, per avvisare gli abitanti del vicino paese dell’arrivo dei pirati, che ancora in quei tempi impestavano i nostri mari.

Per quanto riguarda gli edifici di culto, in passato esistevano molte Chiese e molte Cappelle, a testimonianza della grande devozione degli Aliesi per i Santi. Oggi, purtroppo, a causa dei terremoti, delle guerre mondiali e, prima, dei continui saccheggi dei pirati, solo poche di queste rimangono ancora in piedi. Una delle Chiese più importanti di Alì Terme è la Chiesa di San Rocco, che risale al 1700.

La Chiesa, situata sulla via Nazionale, anticamente funzionava per il culto di quei pochi abitanti che, fino al 1800 ca., formavano la piccola frazione di Alì Marina. Essa era molto frequentata durante il periodo estivo anche dai bagnanti e veniva sovente officiata da sacerdoti forestieri che venivano in Alì per usufruire delle preziose acque termali. Man mano che la frazione andava incrementandosi, grazie anche all’installazione della strada ferrata, della Pretura Mandamentale e di vari uffici di pubblica utilità , la Chiesa di San Rocco divenne la Chiesa Madre dell’ormai numerosa frazione.

Dopo il terremoto del 1908 funzionò come Chiesa Baraccata e solo nel 1956 fu inaugurata la nuova Chiesa in muratura, ampliata con la sacrestia e la casa canonica, sulla proprietà degli eredi Interdonato. Tiro a SegnoAnticamente ad Alì esistevano anche diverse Cappelle, molte delle quali andarono distrutte. Fra queste ricordiamo: la Cappella di Santa Lucia, che si trova nel rione Mena; la Cappella di Santa Maria della Lettera, che era stata costruita al confine del comune di Alì con quello di Fiumedinisi, nei pressi del torrente Nizza; la Cappella di Santa Maria dell’Idria, situata vicino alla spiaggia, sempre nel suddetto rione; la Cappella privata dei Federico, che era nel palazzo di questi signori; la Cappella di Santa Maria Maggiore, che fu costruita vicino alla Torre Medievale, su di un fondo che apparteneva ai signori Guardibello; la Cappella della Madonna del SS. Rosario, che fu costruita nella pianura di Mollerino; la Cappella del Sacro Cuore di Gesù, posta all’esterno del Collegio Femminile “Maria SS. Ausiliatrice”, collegio che è diretto dalle Suore Salesiane di Don Bosco e che riveste una importanza storica: situato vicino alla spiaggia, in una posizione che lo rende uno dei più belli della Sicilia, trae la sua origine in seguito alla donazione da parte della famiglia Marini di un esteso fondo con caseggiato prospiciente sulla via Nazionale. Subito dopo la donazione, la superiora Suor Morano inizia a far ampliare la fabbrica costruendo una casa del Noviziato ed un vasto collegio dove venivano ospitate ragazze provenienti da tutte le parti della Sicilia. La stessa Suor Morano fece trasportare da Messina, nel 1895, i corpi dei Marini, facendoli racchiudere in due urne funerarie nell’adiacente Cappella del Sacro Cuore di Gesù.

Possono considerarsi ancora immobili di particolare interesse storico i due stabilimenti termali: le Terme Granata Cassibile, risalente al 1500 e le Terme Marino, di epoca più recente. Inoltre hanno valore storico le lapidi affisse sui muri esterni dei due stabilimenti. Si considerano patrimonio storico artistico anche i fregi della facciata del Municipio, delle Scuole Elementari, della Pretura, della Caserma dei Carabinieri e della facciata di qualche casa privata